Isidoro Legnani, Callisto Legnani ed i loro legami con san Daniele Comboni e santa Giuseppina Bakhita

Callisto è stato console italiano a Khartum (Sudan) a fine 1800.

Isidoro di Menaggio (Como) è stato commerciante di tessuti in Africa a fine 1800.

Entrambi furono in contatto con Daniele Comboni, fondatore dei padri Comboniani, che venne beatificato nel 1996 e santificato nel 2003.

Callisto ebbe un ruolo significativo nella vita di santa Bakhita.

 

M. Bakhita nacque a Olgossa di Darfur nel Sudan nel 1869 circa (lei stessa non sapeva la data esatta). A nove anni fu rapita e venduta come schiava. Fu riscattata dal console italiano a Khartum, Callisto Legnani. Cominciò così una vita molto più serena. Quando Callisto dovette tornare in Italia, lei ottenne di venire con lui. Callisto la offrì all'amico veneziano Augusto Michieli. Questi la lasciò libera e nel 1890 ricevette il battesimo e la cresima dal patriarca di Venezia. Il 7 dicembre 1893 chiese di entrare come novizia tra le figlie di S. Maddalena di Canossa e nel 1896 fece la sua professione religiosa.

Nel 1902 entrò in convento a Schio (Vicenza), dove prestò servizio prima come cuoca, poi in sacrestia e quindi come portinaia. Ricca di dolcezza e umanità Giuseppina fu conosciuta da tutti come "Madre Moretta". All'inizio della seconda guerra mondiale si ammalò. Morì a Schio l'8 febbraio 1947. Il processo per la causa di canonizzazione iniziò dodici anni dopo la sua morte e il 1 dicembre 1979 la chiesa emanò il decreto sull'eroicità delle sue virtù. Beatificata da Giovanni Paolo II nel 1992, e dichiarata santa il 1 ottobre 2000 dallo stesso pontefice.

Santa Giuseppina Bakhita è ricordata dalla chiesa cattolica il giorno 8 febbraio.

La vicenda di Bakhita (e di Callisto) è citata anche nell'enciclica di Benedetto XVI, dal titolo "Spe salvi" (30 novembre 2007).